IL FULMINE PIU FAMOSO DELL'OROLOGERIA

Era il 1953, anno in cui il mondo dell'orologeria stava per entrare in una nuova dimensione, gli orologi da polso iniziano il loro percorso che li porterà ad avere le caratteristiche estetiche che ancora oggi apprezziamo dei modelli sportivi, e si deve propio a Rolex l'inizio di questa trasformazione che parte dagli orologi che fino a quel periodo "abitavano" i polsi o i taschini di chi svolgeva attività non usuali, a contatto con materiali pericolosi, in volo sugli oceani o all'interno delle grotte..Rolex si concentra su orologi professionali progettati per assistere l’uomo in alcune sue attività e professioni che si svolgevano in ambienti difficili e pericolosi, sradica dall’orologio da polso non solo le sue forme, sino ad allora pressoché sempre classiche ed eleganti, ma insieme a un aspetto robusto e sportivo dota i suoi modelli di funzioni e capacità che nessuno era mai riuscito neppure ad immaginare.

E' il caso del mitico MILGAUSS, presentato nel 1954, fu pensato per coloro che lavoravano in ambienti con presenza di forti campi magnetici, tipo laboratori di ricerca o presso centrali elettriche, esposizione che avrebbe causato il malfunzionamento dell'orologio, facendolo ritardare o addirittura accelerare.

Il nome dell’orologio deriva dall’unione delle due parole francesi “Mille” e “Gauss” cui l’ultima è l’unità di misura dell’induzione magnetica. Il Milgauss è infatti in grado di resistere ad una esposizione magnetica dell’ordine dei mille Gauss. Un valore molto elevato se si pensa che un comune orologio è soggetto ad imprecisioni se sollecitato da soli 50 Gauss, mentre a 100 cessa di funzionare.

Ma come è nato il MILGAUSS? Si dice che all’epoca gli scienziati del CERN, l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, contattarono direttamente Rolex richiedendo un orologio da poter indossare in sicurezza mentre cercavano di svelare i segreti dell’universo all'interno del famoso acceleratore di particelle ad alta energia sito a Ginevra.


Di questo non esiste alcuna prova certa ma questa storia non è poi così lontana da quella della Pan-Am (e si dice anche l’Alitalia) che richiedette alla Maison un orologio con la possibilità di segnare contemporaneamente due fusi orari. (GMT-Master, leggi il nostro articolo relativo a questo argomento)

 

La soluzione che Rolex partorì nel 1954, la stessa adottata oggi da molti marchi di orologi sportivi, si realizzava attraverso due differenti accorgimenti tecnici: l’adozione per il movimento di una componentistica amagnetica per le parti dello stesso più soggette a questo problema (bilanciere, spirale, ancora….); l’utilizzo di un secondo fondello interno in ferro dolce.

Il prototipo, identificato come Ref. 6543 fu testato dal CERN che lo trovò antimagnetico fino a 1.000 gauss, fatto che diede definitivamente il nome Milgauss a questo orologio. In realtà i tecnici spinsero l’acceleratore esponendolo sino a ben 5.000 gauss ma il movimento dell’orologio non perse ugualmente un secondo.

Il 6543, prodotto per quasi due anni in soli 150 esemplari, fu sostituito a partire dal 1956 con la ref. 6541 (stranamente con una numerazione di referenza inferiore) con la comparsa della lancetta a saetta. L’aspetto dalla forma insolita è una delle caratteristiche più riconoscibili e desiderabili dell’originale Rolex anti-magnetico, ed è stata molto apprezzata della comunità scientifica per la quale l’orologio era destinato (ed è ciò che oggi un grande gruppo di appassionati si gode, sopratutto anche con l’ultimo modello).

All'inizio del 1960 arriva la seconda e ultima referenza, ovvero la 1019, disponibile con quadrante argenté oppure nero e prodotta fino alla fine degli anni ’80. Notevoli le differenze con il suo predecessore, a partire dal movimento fino ad arrivare all’estetica. Sostanziali in questo caso i mutamenti. Scompare la lunetta girevole, soppiantata da una più semplice a tronco di cono lapidata. E poi il quadrante assume una grafica più rigorosa e moderna, presentando delle grandi lancette a bastone scheletrate, e degli indici molto semplici applicati. 

Il modello con quadrante argento era poi perfetto per gli utilizzatori del CERN. A differenza di quello nero non possedeva né indici né lancette luminose. Dato che all’epoca si usava il pericoloso Radio le emanazioni di questa sostanza luminescente erano incompatibili con l’utilizzo in un laboratorio scientifico. È piuttosto naturale perciò che anche questi Milgauss no-lumen siano oggi anche loro molto ricercati.

 

 

Nel 1988 dopo essersi resa conto che, in un’epoca in cui gli orologi professionali non venivano praticamente mai indossati al di fuori dei contesti per cui erano stati progettati la domanda per il Milgauss era praticamente scesa a zero, Rolex lo tolse di produzione.

A sorpresa il MILGAUSS ricompare a Baselworld 2007. Il nuovo modello presenta una cassa Oyster ora da 40 mm ed è forgiata dal solito acciaio 904L – la lega chirurgica dell’acciaio difficile da lavorare ma con risultati di lucentezza, robustezza, e resistenza alla corrosione da primato, e la lancetta a saetta diventa di un arancio indistinguibile!

 

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Alla Prossima!

Luca

 

 

P.S.

un ringraziamento particolare va a Stefano Mazzariol, che ci ha dato la possibilità di attingere dal suo archivio fotografico, se non l'avete ancora fatto iscrivetevi alla sua libreria, la piu completa raccolta mondiale di foto, informazioni e curiosità sul mondo Rolex e orologi vintage in particolare.

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